A Rosetta Stone for Viktor Orbán: Italian

A week ago today Hungarian Prime Minister Viktor Orbán gave a significant speech on the occasion of Hungary’s National Day commemorating the country’s independence in 1848.

Below is the Italian version of excerpts from Mr. Orbán’s speech. Many thanks to Ilia Toli, 2PhD for the translation, and to Vlad Tepes for the subtitling:

The English-language version is here.

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Italian Transcript:

00:05   Il destino degli ungheresi si è incrociato col destino delle nazioni d’Europa
00:11   ed è cresciuto a diventare molto parte dell’unione
00:14   che oggi nessun singolo popolo — il popolo ungherese incluso — può essere libero se l’Europa non è libera
00:22   Ed oggi l’Europa è tanto fragile, debole e malsana come “un fiore che si sta mangiando dentro da un verme nascosto.”
00:31   Oggi, 168 anni dopo le grandi Guerre d’Independenza dei popoli europei,
00:38   l’Europa, la nostra casa comune non è libera!
00:43   Signore e Signori, l’Europa non è libera. Perchè la libertà comincia col parlare la verità.
00:51   Oggi in Europa è vietato parlare la verità.
00:55   Anche se è fatta di seta, una museruola è una museruola.
01:02   È vietato dire che quelli che stanno arrivando non sono profughi, e che l’Europa è minacciata dalla migrazione.
01:14   È vietato dire che decine di milioni sono pronti a partire nella nostra direzione.
01:20   È vietato dire che l’immigrazione porta crimine e terrore ai nostri paesi.
01:27   È vietato far notare che le masse che stanno arrivando da altre civiltà
01:33   minacciano il nostro modo di vita, la nostra cultura, le nostre usanze e le nostre tradizioni cristiane.
01:40   È vietato far notare che quelli che sono arrivati prima hanno
01:45   hanno già costruito il loro proprio nuovo mondo, separato per loro stessi,
01:51   con le loro proprie leggi ed ideali, che sta distruggendo la struttura millenaria di Europa.
02:00   È vietato far notare che questo non è una catena di conseguenze accidentali ed involontari,
02:07   bensì una operazione pre-pianificata ed orchestrata; una massa di gente diretta verso di noi.
02:15   È vietato dire che a Bruxelles stanno tramando schemi
02:19   per trasportare qui stranieri al più presto e di sistemarli fra di noi.
02:26   È vietato far notare che l’intento del sistemare gente qui
02:30   è di rimaneggiare il panorama religioso e culturale d’Europa, e di riprogettare le sue fondamenta etniche.
02:39   — in tal modo eliminando l’ultima barriera dell’internazionalismo: gli stati nazionali.
02:46   È vietato dire che Bruxelles sta adesso furtivamente divorando di più
02:51   in più fette della nostra sovranità nazionale,
02:55   e che in Bruxelles molti stanno adesso facendo progetti per gli Stati Uniti d’Europa —
03:01   Per la quale cosa nessuno li ha autorizzato.
03:11   Signore e Signori,
03:14   Oggi i nemici della libertà sono tagliati di una stoffa differente dei sovrani
03:19   reali ed imperiali di un tempo, o di quello che gestivano il vecchio sistema sovietico;
03:23   loro usano un’insieme differente di strumenti per forzarci in sottomissione.
03:27   Oggi loro non ci imprigionano, non ci trasportano nei campi di concentramento,
03:32   e non inviano i carri armati nei paesi fedeli alla libertà.
03:39   Oggi i bombardamenti d’artiglieria delle media internazionali, le denunce, le minacce bastano
03:46   — o piuttosto, sono bastati finora.
03:51   I popoli d’Europa si stanno lentamente svegliando, si stanno raggruppando,
03:56   e ben presto ricupereranno terreno.
03:59   Le travi d’Europa che restano sulla soppressione della verità stanno scricchiolando e crepando.
04:07   I popoli d’Europa forse hanno finalmente capito che il loro futuro è in gioco:
04:14   Adesso non solo la loro prosperità, le vite confortevoli ed i lavori stanno in gioco,
04:20   bensì la nostra sicurezza e l’ordine pacifico delle nostre vite è minacciato.
04:25   Finalmente, i popoli d’Europa, che stavano dormicchiando in abbondanza e prosperità, hanno capito
04:31   che i principi di vita sui quali l’Europa fu costruita stanno in pericolo mortale.
04:37   L’Europa è la comunità delle nazioni libere, cristiane ed indipendenti; d’uguaglianza di uomini e donne;
04:47   di competizione giusta e di solidarietà; orgoglio ed umiltà; giustizia e pietà.
04:57   Stavolta il pericolo non ci sta attaccando nel modo delle guerre e dei disastri naturali,
05:08   all’improvviso tirandoci il tappeto sotto i piedi.
05:14   La migrazione di massa è un ruscello lento d’acqua che in modo persistente erode le nostre coste.
05:21   Si maschera come una causa umanitaria, però la sua vera natura è l’occupazione del territorio.
05:28   E quello che è guadagno di territorio per loro è perdita di territorio per noi.
05:33   Stormi di difensori di diritti umani sentono la spinta travolgente di rimproverarci
05:41   e di accusarci.
05:44   Che noi siamo dei xenofobi ostili,
05:48   però la verità è che la storia della nostra nazione è altrettanto una storia d’inclusione.
05:54   e la storia d’incrocio di culture.
05:59   Coloro che vollero venire qui come nuovi membri di famiglia, come alleati,
06:03   o come apolidi temendo per le loro vite
06:07   furono permessi di creare una nuova casa per loro stessi.
06:13   Però coloro che vennero qui con l’intenzione di cambiare il nostro paese,
06:18   rimodellando la nostra nazione al loro proprio imagine, coloro che sono venuti con violenza e contro la nostra volontà,
06:25   — si sono sempre incontrati con resistenza.
06:35   Signore e Signori,
06:38   All’inizio loro parlano di soli poche centinaia, forse mille o due mila gente trasferita.
06:45   Però neppure uno solo dirigente responsabile europeo oserebbe giurare sotto giuramento
06:50   che questo paio di migliaia non crescerà eventualmente a decine o centinaia di migliaia.
06:57   Se vogliamo fermare la migrazione di massa, dobbiamo dapprima frenare Bruxelles.
07:04   Il pericolo principale del futuro d’Europa non viene da coloro che vogliono venire qui,
07:11   bensì dall’internazionalismo fanatico di Bruxelles.
07:14   Non dobbiamo permettere a Bruxelles di posizionare se stesso sopra la legge.
07:21   Non gli permetteremo di forzare su di noi il frutto amaro della politica d’immigrazione cosmopolita.
07:31   Non importeremo in Ungheria il crimine, terrorismo, omofobia, l’incendio delle sinagoghe e l’antisemitismo.
07:40   Non ci sarà distretto urbano al di là della portata di legge, non ci saranno disordini di massa,
07:46   No sommosse d’immigranti qui, e non ci saranno bande dando la caccia alle nostre donne e figlie.
07:56   Non permetteremo agli altri di dirci chi dobbiamo lasciare dentro nella nostra casa e paese, con chi vivremo accanto,
08:07   e con chi condivideremo il nostro paese.
08:10   Sappiamo come vanno queste cose. Prima li permetteremo di dirci che noi dobbiamo prendere dentro,
08:18   poi loro ci forzano di servire gli stranieri nel nostro proprio paese.
08:24   Alla fine ci troveremo che ci diranno di sgombrare e di andare dalla nostra propria terra.
08:30   Indi rigettiamo lo schema forzato di ripopolamento, e non tollereremo né ricatto né minacce.
08:47   È arrivato il tempo di tuonare la campana d’allarme. È arrivato il tempo per opposizione e resistenza.
08:56   È arrivato il tempo di radunare alleati. È arrivato il tempo di alzare la fiera bandiera delle nazioni.
09:05   È arrivato il tempo di prevenire la distruzione d’Europa, di salvare il futuro d’Europa.
09:12   A questo proposito, senza riguardo alle affiliazioni di partito, ci rivolgiamo ad ogni cittadino ungherese ad unirsi,
09:21   e ci rivolgiamo ad ogni nazione europea di unirsi.
09:25   I dirigenti ed i cittadini d’Europa non possono più vivere un due mondi separati.
09:32   Dobbiamo ristabilire l’unità d’Europa. Noi i popoli d’Europa
09:36   non possiamo essere liberi individualmente se non siamo liberi insieme.
09:43   Se uniamo le nostre forze ce la faremo; se andiamo in direzioni differenti falliremo.
09:49   Insieme siamo la forza, disuniti siamo la debolezza. O insieme, non proprio no — oggi questa è la legge.
09:58   Ungheresi,
10:02   Nel 1848 fu scritto nel libro della sorte che nulla si poteva fare contro l’impero Asburgo.
10:14   Se ci rassegnavamo a quel destino, la nostra sorte sarebbe stata sigillata,
10:19   ed il mare tedesco avrebbe ingozzato gli ungheresi.
10:24   Nel 1956 fu scritto nel libro della sorte che dovevamo rimanere un paese occupato e sovietizzato,
10:34   fin quando il patriottismo si estinguesse nell’ultimo ungherese.
10:39   Se ci rassegnavamo a quel destino, la nostra sorte sarebbe stata sigillata,
10:45   id il mare sovietico avrebbe ingozzato gli ungheresi.
10:49   Oggi sta scritto nel libro della sorte che nascosti poteri mondiali senza volto
10:55   elimineranno ogni cosa che è unica,
10:59   autonoma, antica e nazionale.
11:03   Mischieranno le culture, religioni e popolazioni, fin quando la nostra Europa
11:08   sfaccettata e fiera finalmente diventerà anemica ed arrendevole.
11:16   E se ci rassegniamo a questo risultato, il nostro destino sarà sigillato,
11:21   e saremo ingozzati nella pancia enorme degli Stati Uniti d’Europa.
11:28   Il compito che attende il popolo ungherese, le nazioni d’Europa Centrale
11:36   e le altre nazioni europee che non hanno ancora perso tutto il buonsenso
11:41   è di sconfiggere, riscrivere e trasformare la sorte intesa per noi.
11:47   Noi ungheresi e polacchi sappiamo come farlo. Noi fummo insegnati che
11:52   il pericolo si può guardare in faccia solo se si è abbastanza coraggioso.
11:59   Dunque dobbiamo trarre la virtù antica del coraggio fuori dal limo dell’oblio.
12:07   Prima dobbiamo mettere acciaio nei nostri dorsi.
12:12   e dobbiamo rispondere chiaramente, con una voce abbastanza alta da farsi sentire in lungo e in largo,
12:19   la principale, unica più importante questione che determina la nostra sorte:
12:25   La domanda sulla quale il futuro d’Europa resta o cade è questa:
12:29   ”Saremo noi uomini liberi — Questa è la domanda, rispondetemi!”
12:34   Fallo Ungheria, fatelo ungheresi!